Non dimentichiamo, che da tempo, il backup è un obbligo di legge per quanto riguarda gli ambiti aziendali.
Le normative prevedono che le aziende abbiano in essere le password conformi sui dispositivi di rete, gli antivirus installati e aggiornati, un firewall di protezione perimetrale e non a caso, un sistema di backup funzionante.

Per backup s’intende avere una copia aggiornata e sicura dei propri dati, pronta per essere ripristinata in caso di imprevisti. Non si tratta solo di copiare i file: un backup efficace deve essere automatico, regolare e archiviato in un ambiente protetto, così da resistere anche in caso di guasti locali. Grazie a un backup strutturato, si riducono i rischi legati a cancellazioni accidentali, errori umani, guasti hardware o attacchi informatici come i ransomware.

Il disaster recovery è il passo successivo: non si limita a salvare i dati, ma si concentra sul ripristino rapido di sistemi, applicazioni e infrastrutture IT in caso di eventi critici. Parliamo di situazioni come attacchi hacker, incendi, allagamenti o blackout che potrebbero bloccare completamente l’azienda. Avere un piano di disaster recovery significa ridurre al minimo i tempi di fermo, limitare i danni economici e garantire la continuità del servizio ai clienti.

I vantaggi di un piano di protezione dati:

Un piano di backup e disaster recovery ben strutturato porta benefici tangibili:
✅ Riduzione dei tempi di fermo, anche in scenari di emergenza.
✅ Riduzione del rischio da ransomware e attacchi mirati.
✅ Salvaguardia della reputazione aziendale, fondamentale per mantenere la fiducia di clienti e partner.
✅ Conformità alle normative in materia di sicurezza e di protezione dei dati (es. GDPR).